giardini di villa ormond

0.8 Syagrus romanzoffiana Glassman

Il genere deriva dal latino syagri, termine usato da Plinio per indicare i frutti delle palme del Mediterraneo considerati di scarsa qualità (cibo per maiali). Il nome specifico romanzoffiana onora il nobile e mecenate russo Nicolas Romanzoff.

Nome comune Palma regina del Brasile
Origine Palma che occupa grandi aree dell’America del Sud: centro e sud-ovest del Brasile, est del Paraguay, nord dell’Argentina, est dell’Uruguay e Bolivia. La grande diversità degli habitat ha favorito una moltitudine di forme. 

Descrizione

Grande palma dal fogliame elegante e dall’aspetto marcatamente esotico. Stipite che può superare i 10 metri in altezza, affusolato, cilindrico, talvolta con modeste assottigliature all’apice, di colore grigio chiaro in età giovanile, diviene scuro nel tempo; leggermente scabro e con cicatrici anulari lasciate dalle vecchie foglie cadute. Lunghi piccioli di circa 1 metro portano foglie grandi, lunghe e pennate, inermi, flessuose, che conferiscono alla palma un aspetto lussureggiante. Le pinnule sono di un colore verde chiaro e si muovono al minimo alito di vento. Palma monoica che produce infiorescenze bisessuali, di colore giallo crema, racchiuse in belle spate legnose, che portano a maturazione numerosissimi frutti, dolci-aciduli e polposi, fibrosi, di colore giallo arancione, che formano ricchi caschi. I semi, di colore bruno chiaro, presentano tre opercoli riuniti alla base, contrariamente alle Butia, che sono disposti nella parte equatoriale del nocciolo. I vivai offrono numerose varietà che possono esprimere una sensibile diversità rispetto a quanto descritto, in funzione delle dimensioni dello stipite e delle foglie, come pure dei frutti. Si tratta di una bella palma ornamentale, dalla crescita rapida, ma richiede terreno fertile e irrigazioni regolari. Nei paesi d’origine l’abbondante fruttificazione viene destinata all’alimentazione degli animali, mentre lo stipite è impiegato come legname da carpenteria.  La maggior parte degli esemplari presenti nel giardino sono stati messi a dimora tra il 1999 e il 2004.