giardini di villa ormond

23. Trachycarpus fortunei W.Wendl.

Il genere Trachycarpus è un nome composto dal greco trachy = rozzo, aspro (gusto) e carpos = frutto. Il nome specifico onora il botanico scozzese Robert Fortunei (1812-1880), che contribuì largamente alla diffusione di questa palma in Europa.

Nome comune Palma della Cina, Palma di Chusan
Origine Palma originaria dell’Himalaya e dell’India settentrionale, si estende fino alla Tailandia settentrionale, Cina meridionale e Giappone. Preferisce terreni collinari e la troviamo ad altitudini superiori ai 2000 metri, anche tra le nevi. 

Descrizione

Palma diffusa nei nostri giardini, ma anche nelle regioni più continentali del Paese. Si riconosce facilmente per le foglie palmate, a ventaglio e per lo stipite eretto, alto 6-8 metri, ricoperto da un fitto e spesso reticolo di sottili, soffici fibre di colore bruno scuro, da cui emergono i residui dei piccioli delle vecchie foglie cadute. Queste sono palmate, a ventaglio, piatte, di colore verde intenso nella pagina superiore e glauco argentato in quella inferiore, profondamente incise, con numerosi segmenti lineari, bifidi alla sommità e leggermente flessi, piccioli lunghi e finemente dentati. I fiori sono unisessuali e portati su piante diverse (dioiche), talvolta ermafroditi sulla stessa palma. La fioritura avviene a inizio primavera, con l’emergenza di modeste infiorescenze ramificate, ma di un bel colore giallo oro e rivolte verso il basso. I frutti sono bacche, leggermente reniformi, di colore blu opaco a maturità, con un sottile mesocarpo, riuniti in abbondanti grappoli. Gli uccelli sono ghiotti dei semi e contribuiscono notevolmente a disseminarli. Palma orientale dai molteplici utilizzi nelle regioni d’origine. Le fibre delle foglie venivano sbiancate e utilizzate per fabbricare tappeti, ventagli, pennelli, scope, robusti cordami, oltre a tessuti per indumenti. Si produceva anche un crine per materassi, molto ricercato, oltre ed eleganti paraventi per abitazioni. Purtroppo, la specie si è spontaneizzata in alcune regioni d’Europa dove, in concomitanza con il cambiamento climatico favorevole, si moltiplica a dismisura ed è stata ritenuta invasiva. Nella vicina Svizzera riesce a crescere bene anche nel sottobosco delle foreste decidue umide e ombreggiate, dove ostacola il naturale rinnovamento. Le zone più a rischio sono quelle periurbane, in particolare i terreni agricoli abbandonati al limitare del bosco, dove più alta è la disseminazione degli uccelli.