giardini di villa ormond

24. Melia azedarech L.

Il nome del genere deriva dal greco melia = frassino, per la somiglianza delle foglie con quelle del frassino. L’epiteto specifico azedarach è probabilmente un nome dato dai medici arabi nel Medioevo, per le proprietà medicinali della pianta e che originariamente significherebbe albero che libera. Altra spiegazione attribuisce  all’epiteto specifico azedarach un’origine persiana, dal significato di albero nobile.

Nome comuneAlbero dei rosari, Lillà delle Indie
OrigineIndia settentrionale, Cina. 

Descrizione

Albero spogliante, con corteccia crostosa, rugosa, verde brunastra, screpolata, che si sfalda a piccole placche. Le foglie sono alterne, composte, bipennate, lunghe 50-80 cm, costituite da foglioline ellittico-lanceolate, glabre, verdi lucenti, picciolo breve, con apice acuto e margine dentato, lunghe 3-6 centimetri. I fiori sono ermafroditi, pentameri, piccoli e profumati, di colore lilla-violaceo con sfumature biancastre, riuniti in pannocchie ascellari.  fiori non attraggono le api e gli altri insetti impollinatori. La pianta contiene, infatti, principi attivi ad azione repellente nei confronti degli insetti. Le foglie possono essere usate come insettifughe per proteggere derrate o altri materiali. Tutte le parti della pianta sono velenose per l’uomo e i principi tossici sono neurotossine, presenti in concentrazione maggiore nei frutti. Alcuni uccelli possono cibarsi dei frutti senza riceverne danno, diffondendo i semi. I frutti sono drupe giallastre, subglobose, poco polpose, contenti un seme osseo globoso, del diametro di 5-18 mm. Considerato come albero sacro in Oriente è utilizzato anche in Europa per ottenere rosari, grazie alla perforazione naturale che hanno i semi e che consente di attraversali con una cordicella per inanellarli e formare un rosario.  Un antico libro arabo andaluso riporta che l’albero dei rosari “dovrebbe essere sempre piantato vicino alle ruote idrauliche dei pozzi in modo da poter offrire il refrigerio dell’ombra all’animale addetto al funzionamento delle macchine”. I frutti sono tossici e hanno proprietà farmaceutiche, ma particolarmente diffuso è un estratto con funzioni insetticide utilizzato in agricoltura. In passato i semi venivano anche bruciati per alimentare la fiamma delle lampade. Il legno ha una colorazione bianco-giallastra, ed è utilizzato per l’impiallacciatura di mobili o per la realizzazione di parquet. La Melia che cresce nei giardini Ormond è stata piantata negli anni ’50.