Il giardino è vita in continua evoluzione: il nostro compito è prendercene cura.
La palma Phoenix canariensis (Palma delle Canarie) è stata purtroppo colpita da Punteruolo rosso ed è stato
necessario procedere al risanamento mediante dendrochirurgia.
Il termine generico è il nome greco dato nell’antichità alla palma da dattero; il termine specifico si riferisce al suo luogo di origine: le Isole Canarie.
Nome comune | Palma da datteri delle Canarie |
Origine | Diffusa originariamente in tutte le isole dell’arcipelago, ma le popolazioni spontanee più numerose si trovano a La Gomera, Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote. Cresce in posizioni aperte e soleggiate, dal livello del mare fino a circa 600 m di altitudine, su suoli semiaridi. Molto probabilmente i primi semi di P. canariensis furono spediti dal giardino botanico di Kew al vivaista belga Linden, esperto coltivatore di palme e fornitore di molti giardini della Riviera francese e italiana. Nel 1862 il vivaio Linden inviò al conte Vigier di Nizza un lotto di palme che conteneva i primi esemplari di P.canariensis. Dai semi ottenuti da queste piante la specie si propagò in modo straordinario in tutti i giardini e vivai della costa. Lo storico vivaista Lodovico Winter di Bordighera fu un appassionato coltivatore e promotore della specie, che considerava la “palma più bella”. |
Descrizione | Palma vigorosa, con stipite solitario, colonnare, alto sino a 20 m, caratterizzato, nella parte più vecchia, dalle le cicatrici romboidali delle vecchie basi fogliari, che evidenziano la fillotassi. La chioma è imponente, folta, formata da foglie pennate, arcuate, lunghe da 4-6 metri, persistenti per lungo tempo. Le pinnule sono di colore verde e sotto forma di robuste spine alla base del rachide. Pianta dioica, presenta infiorescenze a pannocchia, ramificate e avvolte in brattee che emergono dalla chioma; i fiori maschili sono di colore bianco-crema, quelli femminili giallo-arancio. La fioritura avviene in primavera e la maturazione verso l’autunno. I frutti ovoidi, di circa 2 cm di lunghezza, sono inizialmente di colore giallo e assumono una colorazione bruna a maturità, offrono poca polpa e hanno sapore non gradevole. Il seme, come per tutto il genere Phoenix, è contrassegnato da un solco profondo, opposto al poro di germinazione. Sono diffusi anche individui con frutti bruno-rossastri, molto appariscenti e ornamentali, riconosciuti come varietà. Phoenix canariensis si ibrida facilmente con altre Phoenix, in particolare con Phoenix dactylifera, come testimonia l’ampia varietà di esemplari di aspetto intermedio tra le due specie presenti in coltivazione. Si moltiplica solo per seme, che germina facilmente e la dispersione è favorita dalle acque piovane e dai piccoli mammiferi che vivono in giardino. Nei giardini di Villa Ormond prospera un ibrido di Phoenix canariensis x Phoenix reclinata, palma caratterizzata da una crescita vigorosa e multicaule, classificata come esemplare monumentale. |