Nel 1875 l’imprenditore Michel Louis Ormond, produttore svizzero di sigari, amante e cultore della storia e delle arti, divenne proprietario di Villa Ormond (all’epoca Villa Rambaldi) nella zona orientale di Sanremo, acquistata per consentire alla moglie, la poetessa Marie Marguerite Rènet, di godere del clima mite della Riviera.
Quando il 25 febbraio del 1887 un violento terremoto si abbatté sul Ponente ligure, la residenza degli Ormond riportò seri danni, tanto che la famiglia decise di far erigere un nuovo edificio. Dopo due anni di lavori il risultato che ne conseguì fu l’odierna Villa Ormond, edificata dall’architetto svizzero Emile Réverdin, già autore di numerose ville dell’alta società elvetica e del Teatro dell’Opera di Ginevra.
Villa Ormond d’impianto classico con richiami al Rinascimento toscano, si estende in lunghezza e ha un solo piano rialzato su di un ampio piazzale a cui giungono i viali e le scalinate del giardino all’inglese costruito in sostituzione dei terrazzamenti liguri e dell’oliveto preesistente per favorire la viabilità e la visuale verso il mare.
L’edificio è circondato da un’ampia terrazza con ai lati due logge e un pronao davanti all’ingresso; all’interno si possono ammirare ancora oggi ampi soffitti a cassettoni policromi e in salone un caminetto proveniente dal castello dei Doria di Dolceacqua. L’elegante edificio venne costruito con pietre provenienti da una cava vicino a Tolone, mentre i vetri da una manifattura di Saint-Gobain; per le decorazioni vennero chiamati due pittori ginevrini, mentre le tappezzerie furono tessute a Genova e a Lione. La villa che ebbe ospiti illustri quali i Principi di Prussia, l’imperatrice Elisabetta d’Austra e il Duca d’Aosta, fu, alla morte dei proprietari messa in vendita dagli eredi e acquistata nel 1930 dal Comune di Sanremo per 300.000 lire.
Grazie al podestà di allora Pietro Agosti, il parco fu aperto al pubblico, e furono costruiti l’ampia fontana disegnata dall’Agosti stesso e il padiglione per le esposizioni. Luogo d’incontri, di riposo e cerimonie, oggi è patrimonio di tutti, e mostra l’armoniosa sintesi dell’esperienza e del gusto estetico di botanici, agronomi e paesaggisti che qui piantarono collezioni di palme, alberi e arbusti provenienti da ogni continente, in una sapiente fusione di forme e colori.
Il parco, attraversato dalla via Aurelia e dalla ferrovia, prevedeva un palmeto, un’area con i cedri, l’antico oliveto e un grandioso spazio centrale ispirato al giardino all’italiana. Ancora oggi si possono ammirare piante significative come quelle raggruppate nel “palmetum” con due gruppi di palme Phoenix reclinata di grandi dimensioni (considerata la più maestosa d’Europa.) alcune jacaranda mimosifolia ed esemplari di grandi Ficus macrophylla.
Da ricordare che nel parco di Villa Ormond è possibile ammirare il “Giardino Giapponese” realizzato nel 2011 sotto la guida del maestro Kazuo Makioka,ispirato alla filosofia Zen, frutto del gemellaggio tra la città di Sanremo e quella giapponese Atami.
Da ricordare inoltre la presenza nei giardini situati sotto strada,di due statue: la prima in memoria del messicano Ignacio Altamirano, poeta, storico e politico che morì a Sanremo nel 1983 e la seconda in ricordo di Nicola I, sovrano del Montenegro, padre della Regina d’Italia Elena sepolto nella cripta della Chiesa russa nel 1921.
Oggi la villa è diventata sede di mostre temporanee, mentre un’ala dell’edificio ospita l’Istituto Internazionale Di Diritto Umanitario, organizzazione non governativa fondata nel 1970 e riconosciuta dall’ONU, che promuove la salvaguardia dei diritti umani con particolare attenzione ai problemi dei conflitti armati e dei rifugiati.
Fonte: in collaborazione con il Liceo Cassini di Sanremo
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