Corso Cavallotti
Mi chiamo Italo Calvino. Sono nato a Sanremo… Sono tanto nato a Sanremo che sono nato in America, perché una volta i sanremesi emigravano molto in America, soprattutto in America del sud. […] Mio padre, appunto, stava in America e appartiene alla categoria dei sanremesi che sono tornati: è tornato poco dopo la mia nascita, e ho vissuto a Sanremo i primi venticinque anni della mia vita, ininterrottamente.
(intervista di Nico Orengo, 1979)
📹Intervista di Nico Orengo, Buonasera con Italo Calvino, 1979. Teche RAI.
Italo Calvino nacque il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas, presso L’Avana a Cuba, dove suo padre Mario, sanremese d’origine, dirigeva una stazione sperimentale di agricoltura.
Entrambi i suoi genitori furono dediti alla scienza. La madre, Eva Mameli, fu la prima donna italiana a ottenere la libera docenza universitaria in botanica.
Nel 1925 la famiglia fece ritorno in patria stabilendosi a Sanremo. Italo ricevette un’educazione laica e non fascista. Provò a seguire le orme del padre, iscrivendosi ad Agraria, ma si laureò poi in Lettere. Partecipò alla Resistenza nella seconda divisione di assalto «Garibaldi» intitolata al giovane medico Felice Cascione. Nel dopoguerra si allontanò da Sanremo. Visse a Torino e lavorò all’Einaudi, dove strinse amicizia con Cesare Pavese, Elio Vittorini, Natalia Ginzburg.
Si trasferì a Parigi, dove conobbe e sposò Esther Judith Singer, detta Chichita, traduttrice argentina di origine russa. Dal loro amore nacque la figlia Giovanna. Rientrato in Italia, morì prematuramente nel 1985, dopo aver attraversato molteplici modalità di scrittura, dal neorealismo alla scrittura fantastica, dall’impegno sociale all’interesse scientifico, fino al gioco combinatorio degli ultimi anni.
Durante la sua vita Italo Calvino viaggiò molto, dagli Stati Uniti al Messico, dal Giappone alla Russia. Tuttavia il legame ambivalente e al contempo indissolubile con la città di Sanremo permeò sempre la sua scrittura.
Come ambiente naturale quello che non si può respingere o nascondere è il paesaggio natale e familiare; San Remo continua a saltar fuori nei miei libri, nei più vari scorci e prospettive, soprattutto vista dall’alto, ed è soprattutto presente in molte delle Città invisibili. Naturalmente parlo di San Remo qual era fino a trenta o trentacinque anni fa, e soprattutto di com’era cinquanta o sessant’anni fa quando ero bambino.
(intervista di Maria Corti, 1983)
(in copertina: Klee).
Queste le premesse per iniziare un inedito itinerario attraverso la città e non solo. Guidati dallo sguardo e dalle parole di Calvino, proveremo a ricostruire, tappa dopo tappa, l’immagine di Sanremo fissata nell’opera letteraria. Mappa alla mano il lettore potrà seguirne le tracce ancora visibili, attraverso il tempo e lo spazio della letteratura.
✏️Martina D’Amore
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