Corso Trento e Trieste – via ciclo-pedonale (ex-ferrovia)
Giovannino e Serenella camminavano per la strada ferrata. […] I binari erano lucenti e caldi che scottavano. Sulla strada ferrata si camminava bene e si potevano fare tanti giochi: stare in equilibrio lui su un binario e lei sull’altro e andare avanti tenendosi per mano, oppure saltare da una traversina all’altra senza posare mai il piede sulle pietre. (Il giardino incantato)
Inizia così il racconto probabilmente ambientato a Villa Ormond (cfr. tappa 2). Il gioco dei bambini, anche in chiave autobiografica, è tema ricorrente nelle parole di Calvino, come possiamo ascoltare dalla sua viva voce:
📹Intervista di Nico Orengo, Buonasera con Italo Calvino, 1979. Teche RAI.
I due bambini, prima di entrare nel giardino incantato esplorano «la strada ferrata fin dentro la galleria […] Deng! Sussultarono e guardarono in alto. Era il disco di uno scambio ch’era scattato in cima a un palo. Sembrava una cicogna di ferro che avesse chiuso tutt’a un tratto il becco» (Il giardino incantato).
Il 25 gennaio 1872 si celebrò la solenne cerimonia di inaugurazione della nuova linea ferroviaria Genova–Ventimiglia. La città aveva ormai assunto il ruolo di stazione climatica, ma l’attrazione turistica verso la ville de saison mal si conciliava con l’isolamento in cui la Riviera di Ponente si trovava da secoli. Seguiranno decenni di splendore per Sanremo che si popolerà di turisti stranieri, vedrà nascere grandi alberghi, ville e molte altre attrattive, dal casinò all’ippodromo, dal campo da golf alla funivia del monte Bignone.
La situazione muterà radicalmente nel dopoguerra, quando il passaggio da un turismo d’élite a un turismo di massa scatenerà facili appetiti e sete di guadagno, come è testimoniato nella Speculazione edilizia (1957).
All’inizio del lungo racconto, Quinto, il protagonista, fa ritorno a Sanremo percorrendo in treno il litorale ligure, ormai quasi irriconoscibile per i nuovi e massicci lavori edilizi.
Alzare gli occhi dal libro (leggeva sempre in treno) e ritrovare pezzo per pezzo il paesaggio – il muro, il fico, la noria, le canne, la scogliera – le cose viste da sempre di cui soltanto ora, per esserne stato lontano, s’accorgeva: questo era il mondo in cui tutte le volte che vi tornava, Quinto riprendeva contatto col suo paese, la Riviera. […] Però ogni volta c’era qualcosa che gli interrompeva il piacere di quest’esercizio […] Erano le case: tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani […]. La febbre del cemento si era impadronita della Riviera. (La speculazione edilizia)
Nel 2001 il binario unico che passava lungo la costa è stato portato a monte e raddoppiato. Sul tracciato della vecchia linea ferroviaria è stata costruita fra il 2008 e il 2014 l’attuale ciclabile. Il percorso della pista passa anche attraverso alcune gallerie ferroviarie recuperate e dotate di illuminazione. Totalmente al buio si presentavano invece agli occhi di Giovannino che vedeva la galleria come un «buco nero […] ora limpido ora sfocato, attraverso il tremito del vapore invisibile che si levava dalle pietre della strada». (Il giardino incantato)
Le gallerie ferroviarie sono al centro anche di un altro racconto, interamente ambientato nello scompartimento di un treno, durante un viaggio di cui non conosciamo le coordinate
geografiche. Si tratta di Avventura di un soldato, uno degli ultimi testi di Ultimo viene il corvo, poi immortalato in un celebre film di e con Nino Manfredi.
Il protagonista, il fante Tomagra, fa buon gioco del buio delle gallerie per destreggiarsi sul corpo della vedova “formosa” seduta accanto a lui:
Una galleria piombò loro addosso. Il buio si faceva sempre più fitto e Tomagra allora, prima con gesti timidi, ogni tanto ritraendosi come fosse davvero ai primi approcci e si meravigliasse del suo ardire, poi sempre più cercando di convincersi dell’estrema confidenza cui già con quella donna era arrivato, avanzò una mano trepida come una gallinella verso il seno, grande e un po’ abbandonato alla sua pesantezza, e con un affannoso brancolare cercava di spiegarle la miseria e l’insostenibile felicità del suo stato, e il suo bisogno, non d’altro, ma che lei uscisse da quel suo riserbo. (L’avventura di un soldato)
✏️ Giorgia Colafato, Sofia Grandi, Elisa Longinotti e Giulia Tasso
🚶🏻Proseguire sulla via ciclo-pedonale, prima in corso Salvo d’Acquisto poi in corso Orazio Raimondo
🔜 Vai alla Tappa 4 – Corso Raimondo – Zampillo
🔙 Ritorna alla Tappa 2 – Corso Cavallotti – Villa Ormond