Tappa 9

Lungomare Italo Calvino (già Lungomare delle Nazioni)

Amori di carta – Le letture del giovane Calvino

Le letture e le esperienze di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per
essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse.
(Prefazione 1964)

Universo fumetti
Il mio mondo immaginario è stato influenzato per prima cosa dalle figure del «Corriere dei
Piccoli»
(Lezioni americane).

Da bambino leggevo molto il Corriere dei Piccoli, e prima ancora di leggere lo sfogliavo e
attraverso le figure mi raccontavo da me stesso delle storie. Facevo variazioni di storie possibili. Credo che questa sia stata una scuola di immaginazione e di logica delle immagini
. (L’uomo grasso che è in me, intervista di Sandra Petrignani, 1985).

«Corriere dei Piccoli», 1932

È stato il supplemento settimanale del «Corriere della sera» dedicato a bambini e ragazzi dal1908 al 1996. Fra i suoi fondatori un altro illustre sanremese: Antonio Rubino.

Italo incontra il giornale quando non sa ancora leggere, grazie alla collezione che ne ha fatto la mamma. Si limita a guardare le figure, cercando di interpretare le scene rappresentate. Così inizia a inventare storie sui personaggi e si diverte a intrecciarle a “contaminarle” tra loro. Di più: una volta imparato a leggere preferisce continuare a ignorare le scritte e a far vagare la sua immaginazione guardando le illustrazioni.
Questa passione si rivela anche nel disegno di vignette.

Disegno di Italo Calvino

Nel 1963 esce per Einaudi un’edizione di Marcovaldo illustrata da Sergio Tofano, creatore per il «Corriere dei Piccoli» del Signor Bonaventura, forse il personaggio più caratteristico del giornale.

Universo avventura
Il primo vero piacere della lettura d’un vero libro lo provai abbastanza tardi: avevo già dodici o tredici anni, e fu con Kipling. (manoscritto inedito)

I Libri della giungla letti e riletti (soprattutto il secondo) rappresentano l’incontro con l’avventura e fanno scoprire a un Italo dodicenne il piacere intenso della lettura, qualcosa da ricercare poi in tutti i libri. Forse risulta ancora più facile a Italo, che vive immerso in giardini e conoscenze botaniche dei genitori, rispecchiarsi nel piccolo Mowgli che si muove nella giungla. Il ricordo dell’incontro con Kipling è presente anche in Calvino scrittore: non è un caso che il personaggio forse più profondo nel suo primo romanzo, Il sentiero dei nidi di ragno, si chiami proprio Kim, come l’omonimo romanzo di Kipling.

Rudyard Kipling, Kim, Vallardi, 1913

Anche Pin, il ragazzetto protagonista, con il suo vagabondare in un mondo complicato e la sua spavalderia ricorda il Mowgli allevato dai lupi.


Universo picaresco e dell’ironia
Tentare la ricostruzione di una biblioteca ‘genetica’ vuol dire risalire rapidamente ai libri
d’infanzia: ogni elenco credo deva incominciare da Pinocchio, che ho sempre considerato un modello di narrazione.
(intervista di Maria Corti, 1983)

Non sappiamo l’età precisa in cui Calvino ha letto per la prima volta Le avventure di Pinocchio, ma è stato certamente un incontro con un universo incredibilmente ricco e vario, capace di generare narrazione e scrittura. Dirà che questo romanzo «veloce e guizzante, terrificante e cupo, disegna un piccolo universo dominato dal male, dalla falsità, dalla cattiva fede e dalla furbizia». Proprio per questo definisce Pinocchio unico e vero “picaro” della letteratura italiana e l’opera omonima un grande classico per tre motivi: nell’Ottocento italiano manca il Romanticismo fantastico e nero, è assente il romanzo picaresco e, infine, «il Pinocchio è uno dei pochi libri in prosa che per le qualità della sua scrittura invita a essere mandato a memoria, parola per parola come se fosse un poema in versi».
Negli anni dell’adolescenza, in cui Italo si appassiona ai libri, legge anche riviste umoristiche, tra cui soprattutto «Il Bertoldo»: l’ironia che vi scopre è l’opposto della retorica tipica del regime in cui deve vivere.

Universo emozioni

Gordon Pym di Edgar Allan Poe «fu un’esperienza tra le più emozionanti della mia vita:
emozione fisica, perché certe pagine mi fecero letteralmente paura, ed emozione poetica, come richiamo d’un destino». (La Romantica)

È stata una delle prime letture integrali della giovinezza. Lo aveva scelto tra tanti altri libri della biblioteca dello zio Efisio Mameli, nella collana Biblioteca Romantica Mondadori, «volumi verdi con i titoli dorati».

Edgar Allan Poe, Gordon Pym, Mondadori, 1937

L’incontro con l’emozione intensa è un “richiamo” per Italo, gli mostra la potenza che una narrazione può avere.

Un altro amore che lo accompagna dall’adolescenza in poi e lascerà traccia, come dichiara lui stesso, nelle sue opere è Confessioni di un ottuagenario di Ippolito Nievo, considerato carico di «fascino romanzesco».
Nella passione che Italo dichiara per alcune letture particolari si trova la testimonianza della sua scelta di diventare scrittore.

Universo poesia
Montale fin dalla mia adolescenza è stato il mio poeta e continua ad esserlo […] Poi sono ligure, quindi ho imparato a leggere il mio paesaggio anche attraverso i libri di Montale. (intervista 1979)

Calvino trascorre infanzia e adolescenza in Liguria, tra mare e “fasce” di vigne e ulivi, immerso nel paesaggio che Montale descrive nei suoi testi come fosse un personaggio. Definisce il poeta «l’unico filosofo che sia riuscito a seguire nella gioventù» e riconosce alla sua poesia un ruolo educativo e formativo grazie alla forza dei versi duri, difficili, che parlano di esperienza interiore.
Ha incontrato i testi del poeta ligure ai tempi del liceo e non lo ha mai più lasciato: è tra gli autori delle Letture montaliane in occasione dell’80° compleanno del Poeta, nel 1977.
Imparare poesie a memoria è una delle tre chiavi che Calvino ci consegna per affrontare gli anni Duemila.

Italo Calvino: le età dell’uomo, con
Alberto Sinigaglia, nell’ambito del programma Vent’anni al Duemila. 1981. Teche RAI

Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica,
slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca. Amo Puškin perché è
limpidezza, ironia e serietà. Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza. Amo Stevenson perché pare che voli. Amo Čechov perché non va più in là di dove va. Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda. Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente. Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo. Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista. Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.
Amo Poe dello Scarabeo d’oro. Amo Twain di Huckleberry Finn. Amo Kipling dei Libri della
Giungla. Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima. Amo Jane
Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia. Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura. Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura. Amo Balzac perché è visionario. Amo Kafka perché è realista. Amo Maupassant perché è superficiale. Amo la Mansfield perché è intelligente. Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto. Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più. Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare. Amo…
(Risposte a 9 domande sul romanzo, «Nuovi Argomenti», 1959).

Sul lungomare Italo Calvino (già lungomare delle Nazioni) sorgeva la caserma della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), già Mulino Bianchi. L’edificio è tuttora esistente.

✏️ Giulia Airaldi, Vincenzo Anastasio, Federico Arduino, André Bagnasco, Ania Balla, Matteo Benini, Sara Biancheri, Ilaria Biasi, Leonardo Bonelli, Samuele Bonessi, Carolina Borgna, Lena Broniarek, Viola Cascone, Elena Cavallo, Manuel Ceretta, Tommaso Del Cioppo, Lorenzo Della Torre, Giorgia De Vincenzi, Alessia Esposito, Aicha Fennouni, Tommaso Ferrari, Cristina Fiore, Francesco Fochi, Matteo Foretti, Federico Fucile, Aurora Fundarotto, Simone Geretto, Mattia Giordano, Reila Hysenj, Federico Ialacqua, Sara Ignoti, Maya Ion, Beatrice La Greca, Jacopo Lanteri, Giulia
Lanziani, Amanda Luccisano, Lorainy Luccisano, Mattia Lupis, Martina Maiuri, Amala Manera, Gabriele Mannias, Gioel Marchetto, Samuele Matalone, Giorgia Melilli, Camilla Messineo, Lavinia Niccià, Anna Nocella, Filippo Odoero, Alessia Oliva, Alessandra Panetta, Alessio Pardini, Letizia Perrino, Ratanak Perrino, Matteo Pesco, Luca Piagentini, Viola Pizzo, Eleonora Pochì, Anna Priarone, Deva Puerio, Joele Raffo, Silvia Rossetto, Monica Salvetti, Vihangi Samarathunge, Aurora Santangelo, Edoardo Schittzer, Marco Shao, Julian Smimmaro, Alessia Striano, Omar Taki, Rezarta Tocilla, Maria Vittoria Trucchi, Alessandra Varapodio, Valeria Verano, Tiziano Verrando,
Beatrice Vieni, coordinati dalle docenti Francesca Parodi e Debora Roncari (Liceo A. Aprosio, Ventimiglia).

🚶🏻Proseguire su corso Imperatrice.

🔜 Vai alla Tappa 10 – Corso Imperatrice – panchina delle discussioni filosofiche

🔙 Ritorna alla Tappa 8 – giardini Vittorio Veneto – Fortezza di Santa Tecla