via Carli – Biblioteca civica
Sono figlio di scienziati: mio padre era un agronomo, mia madre una botanica; […] Tra i miei familiari solo gli studi scientifici erano in onore […] Mio fratello è un geologo […] Io sono la pecora nera, l’unico letterato della famiglia. (Ritratti su misura)
Il padre Mario
Mario Calvino nasce a Sanremo nel 1875. Termina le scuole nella città natale per poi trasferirsi a Pisa, seguendo le orme del padre, pioniere della floricoltura.
Intraprende gli studi universitari conseguendo la laurea in Scienze Agrarie nel 1899. La sua vita è molto movimentata: soggiorna in Messico, dal 1909, dove partecipa alla rivoluzione di Pancho Villa, si trasferisce a Cuba nel 1917, come direttore della stazione sperimentale di agricoltura a Santiago de Las Vegas, dove, raggiunto nel 1920 dalla moglie Eva Mameli, nascerà, nel 1923, il primogenito Italo.
Tornato a Sanremo, nel 1925 fonda con la moglie, presso Villa Meridiana, la stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo». Muore per una broncopolmonite a Sanremo nel 1951. Lo ricorda così Italo, nonostante il loro rapporto piuttosto conflittuale: «Mi lega ai miei posti, soprattutto alla campagna sopra Sanremo, la memoria sempre più alta di mio padre, una personalità e una vita tra le più singolari e nello stesso tempo più rappresentative della generazione post-risorgimentale, e ultimo ligure tipico d’una Liguria che non esiste più» (Colloquio con Carlo Bo, in Sono nato in America).
La madre Eva
Eva Mameli nasce a Sassari nel 1886 e frequenta a Cagliari il Liceo pubblico, poi si iscrive al Corso di Matematica, disciplina per la quale, nel 1905, acquisisce la Licenza per l’insegnamento. Dopo la morte del padre si trasferisce a Pavia: qui, nel 1907, si laurea in Scienze naturali e nel 1915 ottiene, prima donna in Italia, la libera docenza, conquistando una cattedra in Botanica Generale.
Da vera pioniera, fuori dalle regole consolidate della realtà femminile del primo Novecento, ottiene la nomina a capo del Dipartimento di Botanica di Santiago de Las Vegas.
Nel 1925 rientra definitivamente a Sanremo stabilendosi a Villa Meridiana, dove nascerà Floriano.
Muore a Sanremo a 92 anni, il 31 marzo 1978, senza mai abbandonare la sua attività di ricercatrice. Mentre il rapporto con il padre è dichiaratamente problematico, più sfumato è quello con la madre, di cui emergono soprattutto i silenzi: «Mia madre era una donna molto severa, austera, rigida nelle sue idee». (Se una sera d’autunno uno scrittore, 1980).
Così la ricorda Libereso Guglielmi (cfr. tappa 36), aiutante prediletto di Mario: «Dotata di un carattere chiuso, il suo lavoro di scienziata la rendeva staccata dal mondo reale. La sua vita erano i fiori e lo studio. Sempre vestita in nero, piccola, minuta, si fermava e osservava curiosamente tutto ciò che fioriva in giardino, dalle rose che amava profondamente agli iris, forse uno dei suoi primi amori botanici, al filo d’erba che si piegava sotto il peso di un seme». (Pizzetti 2013)
Il fratello Floriano
Nato a Sanremo il 20 maggio 1927, frequenta gli studi secondari presso il liceo G.D. Cassini e, ancora sedicenne, insieme a Italo si unisce alla Resistenza nella Brigata Garibaldi «Felice Cascione».
Nel 1952 si laurea in ingegneria mineraria presso il Politecnico di Torino, proseguendo la carriera nel campo della geologia all’Università di Padova e ottenendo nel 1971 la cattedra di Geologia all’Università di Genova.
Fu membro attivo del Tribunale Russell e della Lega Internazionale per i Diritti dei Popoli oltre che perito di parte a difesa dei familiari di numerose vittime di tragedie italiane.
È significativo il ruolo svolto in occasione delle inchieste della magistratura di Belluno sul drammatico disastro del Vajont. Nel processo fu determinante la relazione di Floriano, unico tecnico italiano ad accettare di far parte del collegio dei periti d’ufficio.
Per i suoi meriti scientifici e umani, nel 1974 fu proclamato cittadino benemerito dall’amministrazione comunale di Sanremo, su proposta della Famija Sanremasca. Morì a Genova il 19 gennaio 1988.
La tomba di famiglia
Mario, Eva e Floriano riposano presso la tomba di famiglia nello storico cimitero della Foce, vero e proprio museo a cielo aperto degli ultimi duecento anni di cultura matuziana, luogo di particolare interesse artistico che ospita defunti di ogni nazionalità e confessione religiosa.
Il fondo Eva Mameli e Mario Calvino
Mario ed Eva raccolsero, nel corso di un settantennio, tutto il materiale utile ai fini di studio e sperimentazione riguardante i settori botanico, agronomo e floricolo.
Le circa 12000 pubblicazioni da loro raccolte (libri, riviste, opuscoli etc.) sono state donate nel 1979, alla Biblioteca civica di Sanremo dai figli Italo e Floriano, dopo la morte della madre. Il fondo è stato catalogato e i volumi resi accessibili per la consultazione all’interno della Biblioteca.
Percorrendo interamente via Carli, si può vedere in via Roma l’edificio che ospitò le Scuole Valdesi dove Italo Calvino frequentò la scuola elementare. Ancor oggi vi ha sede la Chiesa Valdese (cfr. tappa 1).
✏️ Alice Biancheri, Giorgia Carion, Greta Lanteri, Marianna Martelli, Marta Sappia, Alda Teofili, coordinati dai docenti Lia Motta, Delia Mellano e Gian Luca Picconi (Liceo G.D. Cassini).
🚶🏻 Ritornare su corso Matteotti e procedere ancora in direzione levante.
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