Piazza Nota
Il municipio era nell’antica piazza della città, in un complesso di palazzi che comprendeva anche
le scuole; lì in mezzo Quinto aveva vissuto parte della sua vita. (La speculazione edilizia)
La piazza fu effettivamente vero centro cittadino prima della risistemazione postbellica di piazza
Colombo. Dal dopoguerra divenne sede scolastica, anche se la scuola dove «Quinto aveva
vissuto parte della sua vita» va identificata con l’edificio che fu storicamente la sede del Liceo
Cassini, già convento dalle Monache Turchine, nell’odierna piazza Muccioli (tappa 18).
In piazza Nota aveva sede il Municipio, oggi Museo Civico, dove Quinto Anfossi, protagonista
del romanzo, si reca per sollecitare il permesso di inizio lavori di costruzione sul proprio terreno.
Il cantiere doveva insediarsi nella cosiddetta “Vaseria”, la parte più bassa dell’ampio giardino
della sua villa, mai nominata ma identificabile con Villa Meridiana senza dubbio alcuno.
Quinto è un giovane intellettuale del tutto inesperto degli affari, eppure irresistibilmente
attratto da questo mondo per lui nuovo. Per questo motivo si mette in società con l’impresario
Caisotti, un uomo rozzo e ignorante arricchitosi con operazioni immobiliari senza scrupoli. Ne
risulta una figura non del tutto risolta, caratterizzata da un’ambivalenza di fondo: diventare un
imprenditore ma odiare profondamente tutto ciò che ne consegue, rendendosi conto che la sua
città (chiaramente identificabile con Sanremo, anche se nel romanzo il toponimo è sempre
sostituito da tre asterischi) era diventata irriconoscibile proprio a causa delle speculazioni
immobiliari.
La piazza, già piazza Palazzo dal nome della residenza del commissario genovese, divenuto
poi Municipio, è appena al di sotto delle mura medievali della città vecchia, collegata, con una
scalinata, con piazza Eroi Sanremesi (oggi piazza Muccioli), e sul lato di levante, confinante con
piazza Cassini. Prende il nome da Alberto Nota, avvocato, uomo politico e commediografo
dell’800. A lui Sanremo deve importanti opere di viabilità urbana, ragion per cui la piazza e la
fontana (1830 circa) sono state denominate in suo onore.
Lasciando in basso piazza Nota si entra nella città vecchia, cuore della geografia calviniana e,
come noto, ambientazione dello scritto resistenziale più celebre dell’autore: Il sentiero dei nidi di
ragno.
Proprio superando le porte Santo Stefano, varco il centro storico attraverso la cinta muraria, si
può scorgere a sinistra l’ingresso dei Vallai (dal latino vallum), di fatto il fossato scavato lungo le
mura. Oggi si tratta di un vicolo chiuso da due cancelli, quello a monte in via Palma e quello a
valle in salita Santo Stefano.
È verosimilmente questo il passaggio sotterraneo che Pin, il protagonista del Sentiero, il
bambino che sta solo insieme agli adulti ed è reietto fra i suoi coetanei vorrebbe conoscere al
pari degli altri bambini:
Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa
e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato. (Il sentiero
dei nidi di ragno)
Sul lato Est della piazza, dove sorge la facciata laterale del fu Liceo Cassini, frequentato da
Calvino, è stata collocata una targa commemorativa in memoria dello scrittore.
✏️ Giulia Tasso, Martina D’Amore.
🚶♂️Proseguire verso il lato est della piazza per raggiungere piazza Muccioli.
🔜 Vai alla Tappa 18 – piazza Muccioli – ex Liceo Cassini
🔙 Ritorna alla Tappa 16 – Piazza Borea d’Olmo – Teatro Principe Amedeo