Piazza Colombo
A Maurilia, il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com’era prima: la stessa identica piazza con una gallina al posto della stazione degli autobus […] (Le città invisibili)
Piazza Colombo, oggi centro cittadino a tutti gli effetti, è forse lo spazio dove più si può misurare la trasformazione urbanistica. Già esito di diversi ampliamenti ottocenteschi, la piazza ha assunto l’odierna fisionomia dopo il terribile bombardamento del 20 ottobre 1944 che distrusse il palazzo del Tribunale (ex convento delle Salesiane) e il mercato dei fiori conosciuto in tutta Europa. La piazza risulta oggi su due livelli, grazie alla solettatura attuata negli anni Cinquanta: pedonale nella parte superiore, dal 1956 è adibita nella parte sottostante ad autostazione, proprio come la città invisibile di Maurilia il cui nome pare evocare l’Oppidum Matutianum da cui si originò,
Resta memoria del bombardamento che colpì pesantemente il Tribunale nel racconto Impiccagione di un giudice, compreso in Ultimo viene il corvo (ma già pubblicato nel 1948 in «Rinascita», con il titolo Il sogno di un giudice).
Il giudice Onofrio Clerici arrivò al Palazzo di Giustizia, che era vecchio e mezzo smantellato dai passati bombardamenti, sostenuto da puntellature di travi marcite, scrostato negli intonachi e diroccato nei fregi barocchi del frontone. (Impiccagione di un giudice)
Nel seicentesco convento delle Salesiane aveva sede il Tribunale, qui colto proprio dopo la devastazione bellica («vecchio e mezzo smantellato»). Il protagonista è Onofrio Clerici, un giudice che disprezza gli italiani che si sono opposti al fascismo e ora cercano giustizia.
Dopo aver ripetutamente fatto assolvere imputati incriminati di omicidi e altri gravi reati, si ritrova improvvisamente “dall’altra parte”, a sua volta imputato senza rendersene conto, perché solo dopo aver firmato diverse carte, si accorge di aver apposto la sua firma anche alla sentenza che lo condanna a morte.
E per dar loro una lezione propose alla corte, per mezzo di cavilli giuridici che solo lui conosceva, che l’imputato fosse assolto. […] I fogli: perché sotto il primo, ecco, ce n’era un secondo di cui il cancelliere scoprì solo il margine di fondo facendo scorrere l’altro sopra. E il giudice firmò anche questo. […] Sotto, sul secondo foglio, il giudice Onofrio Clerici lesse: Onofrio Clerici, giudice, reo d’aver insultato e deriso per lungo tempo noialtri poveri italiani, è condannato a morire impiccato come un cane. Sotto lui aveva firmato. (Impiccagione di un giudice)
In piazza Colombo (più precisamente nell’adiacente via Manzoni) aveva sede pure la casa del fascio, ricordata nel racconto Gli avanguardisti a Mentone (cfr. tappa 26):
Scesi in piazza, e vicino alla casa del fascio incontrai certi maestri che cercavano avanguardisti da convocare, che avessero la divisa in ordine e si trovassero lì la mattina presto l’indomani. C’era in vista una gita a Mentone […] (Gli avanguardisti a Mentone)
✏️ Niccolò Foti, Simona Paoli
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