Etimologia incerta, complicata dal fatto che sia il termine latino, cedrus, che greco, κέδρος cédros, sono stati utilizzati per indicare specie differenti ora incluse nei generi Cedrus e Juniperus. Di probabile origine semitica, molti fanno notare l’assonanza con l’ebraico אֶרֶז héder, più volte citato nella Bibbia e con l’arabo قطران qaṭrān = resina. Il termine specifico allude all’areale d’origine.
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Nome comune | Cedro del Libano |
Origine | Cresce sui monti del Libano e Anatolia, ma è sempre più raro trovarlo in foresta. |
Descrizione |
Grande albero, eretto, robusto, che può superare i 30 metri di altezza e il suo aspetto è distinto dagli altri per il portamento dei rami prima orizzontali, che poi si allungano quasi quanto l’albero e si orientano verso l’alto, dando alla pianta la forma di un candelabro. Le foglie sono poste sui brachiblasti, ovvero i rami più corti e dalla distanza nodale breve e si trovano, a loro volta, portate dai macroblasti, ovvero i rami più lunghi, spessi e grandi. La freccia di punta spesso si piega orizzontalmente e forma piani ombrelliformi; ramoscelli muniti di ramuli ridotti a dardo, e terminanti con un ciuffo di 15-50 foglie fascicolate, persistenti, aghiformi, verdi, lunghe 2-3 centimetri. Specie monoica, con organi maschili in amenti sessili, glauchi, eretti. Strobili femminili formati da coni subsessili, globosi, ottusi, alti 7-10 centimetri e larghi 4-7, composti da scaglie legnose e compatte. Il cedro del Libano viene menzionato nella Bibbia numerose volte, ed è portatore di diversi significati simbolici. . |