giardini di villa ormond

02. Chamaerops humilis L.

Chamaerops humilis L.
Etimologia Il termine generico deriva dal greco khamai = piccolo e rhops = cespuglio; l’epiteto specifico riporta al latino humilis = basso. 
Nome comune Palma di S. Pietro, palma nana, ciafagghiuni, giummarra, scuparina, scupazzu, margagliò, pramma.
Origine Specie diffusa lungo le coste di gran parte del bacino occidentale del Mediterraneo. Le zone con maggior presenze sono in Nord Africa, specialmente in Marocco, sui pendii dei monti del Grande Atlas, fino a 2000 m di altitudine. In Italia rileviamo le maggiori concentrazioni sulle coste della Sicilia e della Sardegna. In Riviera nessuna certezza riguardo la presenza in passato di popolazioni di Chamaerops selvatica, anche se la specie è menzionata nella Flora Pedemontana del 1785 e segnalata da botanici nel 1808 sulle scogliere di Saint Hospice in Costa Azzurra.  Chamaerops humilis è stata la prima palma coltivata per la commercializzazione e la decorazione d’interni durante i ricevimenti delle monarchie del nord Europa, a partire dalla fine del XVI secolo. Presso lo storico Orto botanico di Padova vive ancora un esemplare monumentale di Chamaerops humilis, piantato nel 1585 e noto come “Palma di Goethe”, in quanto Johann Wolfgang von Goethe, durante il suo viaggio in Italia, le dedicò alcuni scritti.
Descrizione Specie molto variabile nel portamento, colore e forma delle foglie. Di norma ha un portamento cespitoso, anche se talvolta si hanno stipiti solitari. I fusti, ricoperti da una fibra bruna e dai piccioli delle foglie disseccate, si mantengono generalmente bassi, ma in coltivazione possono raggiungere maggiore altezza. Le foglie sono palmate, piuttosto rigide, generalmente di colore verde chiaro superiormente, spesso con una pruina biancastra inferiormente e con numerosi segmenti biforcati nella parte apicale. I piccioli sono armati di spine. Le foglie vengono utilizzate per la fabbricazione di scope, crine, funi, ceste, panieri, stuoie, cappelli e corde. Palma dioica, anche se alcuni individui portano talvolta fiori bisessuali; le infiorescenze sono piccole, ramificate, con piccoli fiori giallo intenso. L’impollinazione è affidata ad una complessa relazione mutualistica con un piccolo curculionide Derelomus chamaeropsis. Le larve crescono all’interno delle infiorescenze e gli insetti adulti provvedono a trasportare il polline. I frutti, ovoidi, hanno colori che sfumano dall’arancione al brunastro e si presentano compatti, come un grappolo d’uva. La polpa assai fibrosa è leggermente zuccherina. Seme ovoidale di colore grigiastro, scuro, che germina facilmente. Di facile coltivazione, tollera la siccità, grande adattabilità a suoli poveri e aridi, ma si avvantaggia di regolari irrigazioni e substrati fertili.  Abbastanza resistente al freddo, è una delle palme più diffuse al mondo nelle regioni temperate calde. Gli esemplari dei giardini d Villa Ormond sono stati messi a dimora nel 1933 e hanno superato bene gli inverni del 1956 e 1985.