Quattro donne scritto da Chiara Buratti con la collaborazione di Giannino Balbis con Chiara Buratti e Tommaso Massimo Rotella live electronics Antonio Gatti costumi Alessandra Maregatti copricapi realizzati da Doria1905 regia e luci Tommaso Massimo Rotella con la collaborazione di Hilde Soliani prodotto da Orlantibor ufficio stampa Alexander Macinante Four Women era una bellissima canzone di Nina Simone del 1967, ritratto di quattro donne afroamericane, segnate dalla fatica del quotidiano e dal colore della pelle.
Quattro donne è l’affresco di altre quattro donne, molto diverse da loro, ma unite da una sensibilità fuori dal comune, per uno spettacolo che mescola momenti di riflessione e commozione ad altri di ironia e puro divertimento. Quattro donne che non ci sono più, ma che sono invitate da un improbabile angelo-messaggero a raccontare la propria storia di vita davanti a un pubblico ogni sera diverso. A una sola di loro verrà data la possibilità di tornare sulla terra.
Ma chi sono queste quattro figure femminili? Pannonica de Koenigswarter, mecenate del jazz senza la quale Thelonius Monk non avrebbe mai cambiato faccia alla musica; Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che, dando semplicità agli spazi complessi, è diventata a 37 anni la prima donna a vincere la Medaglia Fields, che è il Nobel per i matematici; Suzanne Lenglen, straordinaria tennista francese, soprannominata La Divine, perché dettava legge sul campo, nella moda e nel costume, però fragile e incerta nel suo vivere.
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Poi irrompe sulla scena la quarta donna, una stramba portiera di uno strambo motel, puntino sfuocato nel nulla, che non ha realizzato qualcosa di memorabile nella vita, ma che era sicura di poterlo fare un giorno La chiave di volta di questo spettacolo è il finale, sempre diverso, dove sarà proprio il pubblico, attraverso un’originale votazione, a decidere quale donna far tornare sulla terra, dovendo scegliere tra quella che ha prediletto la cultura, la scienza, lo sport o quella che ha avuto una vita semplice, nella sua innocenza. Quattro donne così diverse eppure così uguali, che si riconoscerebbero tra mille e si cercherebbero tra loro anche senza conoscersi, se solo si trovassero nella stessa stanza, nello stesso tempo. Ecco perché, sembra quasi che a un certo punto, sommando le loro caratteristiche, emerga una quinta figura femminile: una donna universale, forte e fragile, unica e non replicabile. Chiara Buratti non si limita a raccontare queste donne: diventa ognuna di loro, assistita dallo stralunato angelo Tommaso Rotella. Ogni performance sarà arricchita dalle sonorizzazioni dal vivo di Antonio Gatti, che proporrà, di volta in volta, in tempo reale, elaborazioni di voce e musica e plasmerà nuovi DNA sonori per rendere unico e non replicabile ogni spettacolo. “Quattro donne” è anche un progetto sinestetico, grazie alla collaborazione con Hilde Soliani, artista del gusto e dell’olfatto, che ha realizzato quattro profumi ad hoc, ispirata dalle personalità delle quattro donne.