Metamorfosi, trasformazione e dinamismo sono queste le caratteristiche della mostra e soprattutto delle opere di Roberto Altmann esposte e, in alcuni casi, esclusivamente realizzate per il percorso espositivo del Forte Santa Tecla.
Tele, opere scultoree e soprattutto l’installazione offrono al visitatore la possibilità di interpretarle secondo la personale sensibilità: ogni tela e ogni scultura sono viaggio e avventura nel cuore della trasformazione in atto.
I materiali con i quali sono state realizzate, soprattutto attraverso Il contrasto tra il cartone e la trasparenza del forex, nella sovrapposizione del materiale trasparente a quello neutro del cartone offrono una sorta di dinamico scomporsi dei supporti su quale il segno gestuale e grafico viene così naturalmente a muoversi.
Uno scomporsi e ricomporsi della forma che richiama per certi versi l’astrattismo cubista di Picasso, artista per il quale Altmann nutre forte empatia, come dimostra la sua reinterpretazione di Guernica presente in mostra.
La differenza materica dei due supporti inoltre, modifica la percezione del segno grafico che sul cartone, ruvido e dal colore neutro resta più tangibile e marcato, mentre sul trasparente del forex lascia intravedere lo sfondo. Il gioco della luce che vi si rifrange e delle zone di ombra che si creano contribuiscono al continuo modificarsi della lettura dell’opera, anche a seconda del punto di vista di chi osserva.
Il segno pittorico pare quindi a tratti disegnare e accompagnare la forma, a tratti quasi fluttuare libero e indipendente dalla forma stessa sulla quale è posto.
Il continuo divenire segnato sia dal passaggio visivo da un materiale a un altro sia dal segno grafico stesso, contiene in sé l’essenza del divenire, tema che percorre tutta la mostra.
La metamorfosi sembra accadere istantanea sotto gli occhi dello spettatore che ha la sensazione di osservare
qualcosa di noto e conosciuto ma di trasformato al tempo stesso.
Questo flusso creativo continuo non si arresta mai perché è parte integrante dell’operare creativo di Altmann
che in tutta la sua carriera ha utilizzato la sperimentazione come vero e proprio mezzo comunicativo. Una sperimentazione a 360° che coinvolge sia la scelta del supporto – dalla tela alle sculture polimateriche – sia la forma espressiva: il segno grafico si trasforma dal disegno, inteso in senso classico e descrittivo, al segno, al gesto libero e carico di suggestioni.
Il video è parte integrante e strumento per una piena comprensione non solo delle opere esposte ma del complessivo percorso artistico di Altmann, della sua indubbia padronanza tecnica e potenza espressiva.
La mostra sarà aperta dal martedì a domenica dalle 17.30 alle 22.30.
Costo del biglietto 4 euro, ridotto 2 (tra i 18 e i 25 anni) e gratis sotto i 18.