La Sad, il trio formatosi nel 2020 ha fatto scatenare l’Ariston con la sua Autodistruttivo. Attesissima la sua interpretazione di Lamette nel duetto con Donatella Rettore
Al loro debutto sul palco dell’Ariston, i La Sad sono nati dall’incontro nel 2020 tra Theø, Plant e Fiks. Il gruppo rilegge l’immaginario punk declinandolo in chiave moderna. La loro Autodistruttivo ha un tema forte perché, per loro stessa ammissione, la musica li ha salvati.
I La Sad sostengono il Telefono Amico, un’associazione che si occupa di prevenzione del suicidio, fornendo sostegno a chiunque si trovi in stato di crisi o emergenza emozionale. Ed è proprio il suicidio, al centro della loro esibizione. Lo è con tre figuranti che, sul palco, sorreggono cartelli. Look punk, fatto di alte creste, capelli colorati, e catene d’argento sul petto nudo, i La Sad sono la quota imprevedibile del Festival. E sono l’esempio perfetto di quanto, in una canzone, le parole siano importanti.
“Stiamo lavorando sodo da tre anni, abbiamo fatto il primo live all’Alcatraz e c’erano tremila persone, non ci sembrava vero. Stiamo capendo che la gente non si ferma più alle apparenze ma guarda anche al messaggio che vogliamo dare“
“Amiamo l’arte libera, a patto che non si perda il rispetto per le altre persone. È vero che alcuni artisti veicolano messaggi non sempre positivi nelle loro canzoni, ma riteniamo che stia poi ai gusti e all’intelligenza di ognuno di recepire i messaggi. Noi siamo in pace con noi stessi, siamo convinti di quello che facciamo”.