Il genere Phoenix, in latino phoenix corrisponde alla traduzione del greco phoinix = palma. In greco phoinix è il femminile di phoenix, nome che è stato dato ad un uccello mitico, compagno di Achille, nella mitologia greca. Questo uccello rinasce dalle proprie ceneri come le palme da datteri rinascono dopo gli incendi. Un’altra spiegazione è rappresentata dalla sua presunta origine in Fenicia. L’epiteto specifico deriva dal greco dactylos = dito, e dal latino fero = portare, in riferimento alla forma dei frutti. Conosciuta nel bacino del Mediterraneo dalla notte dei tempi come “albero della vita”, la palma da datteri conserva ancora gran parte del suo misterioso fascino e simbolismo religioso.
Nome comune | Palma da datteri |
Origine | L’areale d’origine si estende dal Nord Africa a Medio Oriente, ma le palme da datteri che oggi si coltivano nei giardini e nelle oasi non consentono di individuare l’spetto ancestrale della specie, tanto è stato l’intervento della selezione antropica. Una manipolazione che non ci consente più di localizzare individui riconducibili alla originaria popolazione selvatica, ma solo forme domestiche. |
Descrizione |
Palma a stipite singolo o cespitosa, con foglie pennate, pinnule rigide, di colore molto variabile, dal verde grigio leggermente opaco al blu azzurro brillante; robuste spine alla base del rachide, che è giallastro. Palma dioica, spate con infiorescenze ramificate; fiori maschili di colore crema e gialli quelli femminili; frutti oblunghi, di dimensioni diverse, colore giallo, arancione, porpora scuro, violacei, polpa carnosa e dolce secondo la varietà. universalmente conosciuti, i datteri vengono consumati dalle popolazioni locali e alimentano un importante mercato internazionale. Le varietà di palme da datteri sono numerose e variano da regione a regione. Il seme è allungato, spesso appuntito sulle due estremità e con un solco opposto al poro germinale. La moltiplicazione avviene per seme, ma diffusa è la pratica colturale agamica, mediante asportazione dei germogli basali, al fine di conservare il sesso e le caratteristiche del frutto delle piante madri. Per le sue spiccate qualità ornamentali è molto diffusa nei giardini della Riviera, dove può resistere fino a temperature di circa -8 °C. Coltivata nel Ponente ligure a partire dal XIV secolo, permangono ancora nella vicina Bordighera le vestigia dell’antico palmeto medievale, testimonianza di una “fenicicoltura” storica che ha caratterizzato il paesaggio agrario ponentino fino alla prima metà del XX secolo. I palmeti della Riviera non producevano frutti per l’alimentazione, ma foglie per la tradizione religiosa ebraica e la liturgia della Pasqua cristiana. Gran parte delle palme secolari che crescono nei parchi storici della Riviera italo-francese provengono dai vecchi palmeti di Bordighera. Le palme da datteri dei giardini di Villa Ormond sono state messe a dimora in prevalenza negli anni’ 30 e nel 1995. |