Piante erbacee perenni spesso dal portamento arboreo, con pseudofusto formato da guaine e basi fogliari persistenti. Apparato radicale carnoso e talvolta rizomatoso. Le foglie sono alterne e distiche, semplici, intere e lungamente picciolate; presentano una spessa nervatura centrale e molte venature pennate, parallele tra loro, che raggiungono il bordo della lamina fogliare e sono facilmente frastagliate dal vento. I fiori, zigomorfi e bisessuali, sono raggruppati in cime elicoidali compatte terminali o laterali, lungamente peduncolate, con una grossa brattea naviforme. In Strelitzia, due petali interni sono fusi per formare una struttura a forma di freccia che racchiude stami e stilo in un solco centrale. Il frutto è una capsula e i semi hanno arilli pelosi dai colori vivaci, arancioni in Strelitzia. I fiori sono impollinati da uccelli e lemuri.
Strelitzia nicolai Regel & Körn | |
Etimologia | Il genere attribuito a Charlotte Mecklenburg-Strelitz, regina consorte di Gran Bretagna e Irlanda e appassionata botanica. L’epiteto specifico nicolai è stato assegnato in onore del granduca Nikolaj Nikolaevič Romanov, figlio dello zar Nicola I di Russia, anch’egli appassionato di piante. Introdotta in Italia nel 1845. |
Nome comune | Uccello del Paradiso gigante. |
Origine | Sudafrica – Transvaal, Swaziland |
Descrizione |
Pianta perenne con habitus arborescente, con falsi fusti cilindrici, anulati formati dalla base delle foglie. Quest’ultime sono molto grandi, oblunghe-lanceolate, coriacee, di un bel verde vivo, solitamente sfrangiate lungo le nervature per effetto del vento. Il picciolo è lungo e inguainante. I fiori, di colore bianco crema e violaceo, sono riuniti in infiorescenze complesse ascellari e accolti in una grossa spata coriacea e cerosa, a forma di becco d’uccello di colore rosso – bluastro. I fiori sono costituiti da 3 tepali esterni divergenti e da tre tepali interni, di cui 2 acuminati. Semi neri e lucidi, con un arillo vessillare, lanoso e di colore arancione vivace. Fiorisce da aprile a ottobre. Di facile coltivazione, richiede substrati ricchi di humus e abbondanti irrigazioni in primavera estate. Supera brevi gelate -2° C, ma subisce facilmente danni fogliari. Richiede luoghi riparati dal vento, con esposizione in pieno sole o mezz’ombra. Bella pianta ornamentale, simile al banano e capace di creare suggestioni esotiche. Si suggerisce il posizionamento come esemplare isolato in aiuola, in consociazione con palme ea altre erbacee tropicali. Begli esemplari messi a dimora nei giardini di Villa Ormond nel 1995. |