Triora

Triora…il paese delle streghe e, non solo, vi aspetta.

Triora: una gita alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi del nostro entroterra

Il nostro entroterra è uno scrigno colmo di meraviglie da scoprire…stradine millenarie circondate dai boschi che qua e là fanno intravedere un agglomerato di case che si stringono una sull’altra alla ricerca di un raggio di sole. Una sola è certezza: non si possono visitare le nostre vallate senza innamorarsi follemente.

Triora, borgo medioevale sorto intorno all’anno mille ai piedi del monte Trono (dal quale si dice, tra le varie leggende, che prenda il nome) domina dai suoi ottocento metri la Valle Argentina. Comune dal territorio particolarmente ampio (il più grande della provincia d’Imperia) si snoda tra boschi, vallate e percorsi adatti agli amanti degli sport all’aria aperta, per oltre 68 chilometri quadrati.

Meraviglioso nei suoi carruggi e casette in pietra e in ardesia Triora, da anni, ha conquistato “La Bandiera Arancione” prestigioso riconoscimento assegnato dal Touring Club ai Comuni più affascinanti e ricchi di tradizione d’Italia. Ovviamente la storia di Triora è legata indissolubilmente a quella dell’Inquisizione e stregoneria della quale fu protagonista a metà Cinquecento quando si tennero terribili processi che portarono alla condanna a morte di sei donne accusate di essere streghe. Tra i luoghi più visitati la “Cabotina” dove, secondo la leggenda, si riunivano le “bàgiue”, ovvero le streghe, per i loro riti magici. 

Triora

Nel paese è presente un museo (dislocato in due differenti zone) dedicato alla stregoneria (dove sono esposti atti dei processi e strumenti di tortura) che cerca di spiegare come e in quale contesto siano nate le dicerie che hanno segnato tante donne nel passato, ma dove potete anche ammirare importanti testimonianze sulla vita contadina del passato. Imperdibile, nella nuovissima sede di via Castello,  l’ampio spazio dedicato (anche tramite esperienze sensoriali) alle erbe curative e la loro funzione nella vita quotidiana. 

Nelle vostre passeggiate a Triora non perdete la Colleggiata dell’Assunta dove all’interno è situato con un Battesimo di Cristo del senese Taddeo di Bartolo, datato e firmato nel 1397 e il vicino oratorio di San Giovanni Battista, costruito nel 1677 che ha al suo interno un prezioso altare ligneo che racchiude un quadro della Natività di San Giovanni Battista del pittore locale Lorenzo Gastaldi.

Particolarmente vivaci ed apprezzati gli affreschi della Chiesa di San Bernardino, eseguiti a partire dalla metà del XV secolo, mentre i ruderi della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, costruita nel 1390 dalla famiglia Capponi, testimoniano con un’iscrizione in latino la gloriosa storia dell’edificio.

Ma siccome non si vive di solo “storia” vi consigliamo di approfittare per acquistare il prestigioso pane di Triora riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.)  Il pane è preparato con farina 1, farina di grano saraceno e crusca. Il pane è cotto in forme basse e larghe che dopo la cottura (durante la quale si usano foglie di castagno per evitare ce si attacchino alla base del forno) raggiungono un peso di circa 850 grammi. La sua caratteristica principale è che si conserva fresco e fragrante per oltre una settimana.

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